Meglio non buttare un dispositivo vecchio ma ancora funzionante.
Niente dura in eterno, specialmente le apparecchiature tecnologiche. Se così non fosse, difficilmente avrebbe senso il continuo aggiornamento di standard e dispositivi.
Gli smartphone non fanno eccezione: alcuni anni, alla meglio, saranno il massimo raggiungibile prima di procedere a una sostituzione. Chiaramente, i fattori determinati sono diversi, dalla cura del proprietario nell’uso del dispositivo alla predisposizione nel variarli spesso, magari per una particolare passione per la tecnologia (e disponibilità economiche conseguenti). Tuttavia, se si arriva al momento del dunque, l’idea della conservazione non è del tutto da scartare. Se non altro perché, con una buona dose di intuizione e di inventiva, anche un dispositivo apparentemente al canto del cigno potrebbe conoscere una nuova vita. Lo smartphone usato non fa eccezione. A patto, naturalmente, che sia effettivamente in grado di supportare le sue nuove funzioni.
In pratica, ok al riadattamento dei vecchi dispositivi ma senza che siano eccessivamente danneggiati. Partendo da questo presupposto e applicandovi un po’ di estro e fantasia, ecco che uno smartphone datato e pronto alla rottamazione, potrebbe diventare nientemeno che una telecamera, di quelle utilizzate per la sicurezza di appartamenti ed edifici. Il tutto spendendo poco o nulla. Come detto, è essenziale che i telefoni siano ancora funzionanti. Ma forse questo non è del tutto un problema, visto che molto spesso il cambio viene effettuato più che altro per aggiornarsi in termini di funzionalità, più che per rimpiazzare qualcosa orma di andato.
Da smartphone a telecamera: come effettuare la conversione
Partendo dal presupposto che non tutto ciò che è vecchio è disutile, ecco palesarsi una grande opportunità di risparmio e riutilizzo. Anche in un’ottica di sostenibilità in qualche modo. Se il nostro smartphone ormai riposto possiede infatti una buona fotocamera digitale, oltre che una facile connessione alla rete, ecco che possiederà i requisiti giusti per proteggere la nostra casa. Abbastanza facile che il dispositivo li abbia entrambi, visto che i modelli più recenti, ormai da una decina d’anni a questa parte, possiedono sia una connessione rapida che una videocamera. Il concetto di riciclo si trasferisce quindi alla tecnologia, in modi del tutto inaspettati. E senza dover essere necessariamente degli esperti di elettronica o di informatica. Per cominciare basterà infatti un’applicazione.
Nello specifico, un’app per videocamera di sicurezza da installare su ltelefono. Ne esistono diverse e tutte più o meno con le stesse funzioni, a cominciare dallo streaming (cloud o locale) e, naturalmente, dai sensori di rilevamento del movimento. Oltre che da un sistema di notifica direttamente collegato allo smartphone. Fra le app migliori figura Alfredo, piattaforma multipla valida sia per Android che iOS. Attraverso un sistema di visione da remoto, l’app andrà a rivelare i movimenti in casa, inviando una notifica al dispositivo collegato, archiviando il tutto in un Cloud. L’app dovrà essere scaricata sia sul vecchio telefono che sul nuovo, per poi sincronizzare il tutto tramite un account Google su entrambi i device. Con l’accortezza di selezionare, su quello vecchio, la funzione “Telecamera” (“Spettatore” sul nuovo). Dopodiché, basterà posizionarla in un punto strategico della casa per avere un Grande fratello domestico. Facile, intuitivo e a costo zero.