Alcuni specialisti hanno indicato la disfagia come ‘primo’ sintomo del tumore all’esofago. Vediamo, quindi, a cosa prestare attenzione e come ridurre il rischio.
La prevenzione e l’autocontrollo devono sempre essere alla base di un’eventuale scoperta di tali malattia. Questi elementi, infatti, sono importanti per anticipare, nel caso, la malattia così da non scoprirla in una fase avanzata. In questo caso, secondo illustri pareri medici la disfagia potrebbe essere primo sintomo di un tumore all’esofago.
Può capitare che il cibo che ingeriamo sembra andare dalla “parte sbagliata” vediamo arrivare un certo fastidio, i problemi di deglutizione, però, si possono verificare anche quando si mangia o beve troppo velocemente, oppure non si riesce a masticare correttamente.
Tuttavia, la difficoltà a deglutire può essere un fattore di allarme per altre patologie, come sottolineato dalla dottoressa Deborah Lee della Dr Fox Online Pharmacy. La specialista, in merito, ha evidenziato come la disfagia possa essere il primo segnale di avvertimento del cancro all’esofago.
All’Express, la dottoressa Lee ha sottolineato come questa malattia, di solito, inizi dalla parte inferiore dell’esofago. Con ogni probabilità, sostiene, il tumore si sviluppa in quella zona per via del reflusso e cresce, in maniera lenta, in un contesto acido.
Per tale ragione, la diagnosi precoce può dare una grande mano alla sopravvivenza della persona interessata. Anche se, spiega l’esperta, riconoscere i sintomi non è semplice.
Quando si palesa la disfagia, si ha difficoltà a deglutire e può causare tosse, malessere sparso, vomito e perdita di saliva. Ma ci sono anche altri sintomi che possono portare a tale malattia. La dottoressa indica: bruciore di stomaco o reflusso acido, indigestione, tosse che non migliora, voce rauca, sentirsi senza energie, dolore alla gola o al petto quando si deglutisce.
Come abbiamo spiegato, la disfagia è la difficoltà nella deglutizione. Questa può dividersi in due tipi: orofaringea che si manifesta con la difficoltà del cibo che va dalla bocca all’esofago; esofagea con la difficoltà per il cibo di passare dall’esofago allo stomaco.
Questa difficoltà può essere legata ad altri disturbi che vanno a colpire i muscoli e i nervi della lingua e della bocca. Può dipendere anche da altre patologie.
Abbiamo prima parlato del tumore all’esofago ma le cause che possono portare alla disfagia sono varie. Abbiamo, appunto, le patologie all’esofago, disturbi neuro-vascolari, demenza senile, Alzheimer, Parkinson, paralisi e ictus. Il trattamento di questo problema, invece, dipende dal quadro clinico della persona.
La disfagia non sempre si presenza come difficoltà nella deglutizione. Questa può verificarsi con tosse, prima o dopo della deglutizione, senso di soffocamento, eccessiva salivazione che porta alla perdita della stressa. Nausea, rigurgito orale o nasale, inappetenza. Quest’ultima può essere causata dall’ansia dell’assunzione di bevande o cibi. Mentre sono più rari i casi di dolori cervicali o toracici.
Per le cure, queste dipendono dalla causa. Infatti, prima di agire bisogna prima comprendere cosa ha innescato la disfagia. Solo dopo si procederà a strutturare un piano adeguato.
Le informazioni apparse in questo articolo hanno solo scopo divulgativo e informativo. Non devono in alcun modo prendere il posto della normale, consona e consigliabile visita medica. E non devono sostituire neanche diagnosi e/o piani terapeutici che sono stati illustrati da specialisti. Si informa che in caso di problemi chiedere sempre consiglio al medico di fiducia o ad uno specialista.
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