In tanti si concedono il riposino pomeridiano per ricaricare le forze e ritrovare l’energia per affrontare il resto della giornata. Attenzione alla durata, la pennichella non dovrebbe essere troppo prolungata per avere benefici.
Con lunghi orari di lavoro e molte attività nella vita quotidiana, non è facile mantenere alto il nostro livello di energia dalla mattina alla sera. Per questo in molti hanno l’abitudine di fare un riposino subito dopo pranzo per prima di tornare al lavoro o alla propria routine. I sonnellini, però, non dovrebbero essere troppo prolunghi e il tempo varia in base all’età di una persona.
Il sonno ha un impatto fondamentale sulla nostra salute, capace d’influenzare i livelli di malessere e benessere di un individuo e, dunque, incide in modo profondo sulla qualità della vita. Per questo gli studi e i dibattiti attorno a questo tema sono molti e continuano a susseguirsi. Tra gli argomenti più interessati sulla questione c’è il riposino pomeridiano, un momento di pausa che si concedono tante persone. Ma è un bene o è un male?
La pennichella porta con sé tanti benefici, su tutti la riduzione dello stress e il miglioramento della memoria, oltre che incide positivamente anche sull’abbassamento della pressione arteriosa. In poche parole, dormire il pomeriggio fa bene alla mente e al corpo di una persona. L’unica cosa è che bisogna stare attenti alla durata del sonnellino: quanto bisogna dormire per stare bene?
Riposino pomeridiano, quanto deve durare?
Stando a quanto riporta un’intervista che l’Huffington Post ha realizzato alla dottoressa Federica Farina, nonché psicologa e psicoterapeuta al Gemelli di Roma, il sonnellino non deve essere più lungo di 30 minuti per stare bene. La dottoressa ha sottolineato che è importante rispettare la durata per evitare non solo di svegliarsi scombussolati, ma anche disturbi del sonno e insonnia.
Addirittura, i ricercatori dell’American College of Cardiology hanno ridotto ulteriormente il tempo della pennichella, affermando che il tempo per riposarsi il pomeriggio dovrebbe essere intorno ai 20 minuti. Secondo i ricercatori, è questa la durata giusta per staccare la spina e recuperare le energie per il resto della giornata.
Se 20 minuti per te sono pochi, i ricercatori dell’Università di Bristol hanno pubblicato uno studio sul Journal of Sleep Research nel quale hanno spiegato che un risposino di 90 minuti durante il pomeriggio non solo aiuta a elaborare informazioni utili, ma anche soppesare i pro e i contro di scelte che bisogna prendere al lavoro o a casa.
Un altro studio realizzato nel 2006 e pubblicato dalla Sleep Research Society ha rilevato che non bisogna mai fare il riposino di 10 minuti per evitare sonnolenza e poca reattività durante il resto della giornata.
Riposino pomeridiano: quando bisogna farlo
È vero che la siesta pomeridiana fa bene, purché ci si approcci nel modo giusto altrimenti gli effetti positivi svaniscono. Non solo la durata, ma anche l’orario è di fondamentale importanza. Il sonnellino deve essere fatto nel primo pomeriggio: né troppo vicino al pranzo, per dare tempo alla digestione d’iniziare, e né troppo lontano. La pennichella non dovrebbe mai iniziare dopo le 16, perché potrebbe diventare controproducente per il benessere di una persona e indurre problemi di sonno o insonnia durante la notte.
Riposino pomeridiano: rischi e benefici
Assodato che il tempo giusto del riposino pomeridiano è non superare i 30 minuti, bisogna aggiungere che dormire troppo a lungo potrebbe portare un individuo a incorrere nel soffrire di alcune patologie come pressione alta e colesterolo alto. Mentre, le persone che dormono più di 90 minuti potrebbero avere maggiori possibilità di imbattersi nel diabete di tipo 2.
La scienza ha dimostrato che, dormire il giusto tempo, porta diversi benefici in quanto agisce contro lo stress e mette di buon umore, migliora l’attenzione e la vigilanza, ma anche l’apprendimento e la capacità di conservare le informazioni apprese. Tra i vantaggi del riposino c’è anche quello di rendere il cuore più sano, rafforzare il sistema immunitario e aiutare a prevenire l’ipertensione, come si legge sul portale Tuttofarma.