Quando mangiamo al ristorante o in altri posti, nel conto finale spunta anche il coperto. Ma perché questa “tassa” è obbligatoria? Una storia che parte da lontano.
Un’uscita a pranzo o cena è sempre contraddistinta dal coperto che molti locali fanno pagare. Una “tassa” che con il tempo è diventata ordinaria e che ogni ristorante praticamente ha specificata sul menù. Ma cosa ha portato la nascita del coperto?
Sono tantissimi i commensali che appena vedono il prezzo del coperto iniziano a storcere il naso ma tale tassa che si paga alla fine del pasto non serve solo per coprire tutti i prodotti che sono stati utilizzati: stoviglie, bicchieri, tovaglia e così via ma serve anche per la pulizia e il riordino del tavolo.
Molti turisti, ad esempio, non sono affatto abituati a questa sorta di tassa e quando la leggono si mostrano da una parte stupiti e dall’altra perplessi. Ma la nascita del coperto, con ogni probabilità, non è recente ma sembra poter risalire all’epoca del Medioevo.
Perché si paga il coperto al ristorante? Una tradizione che risalirebbe al Medioevo
Questa tassa risalirebbe ad un’epoca in cui le locande offrivano zero o poco cibo. La maggior parte delle persone portava il pranzo o la cena da casa e quindi i locandieri si proponevano di dare un posto accogliente con la possibilità di comprare del vino. Molto spesso queste locande erano delle case o delle cantine.
L’attività dei locandieri, quindi, era legata solo alla vendita di vino ed è per questo che i clienti portavano con se il cibo e lo accompagnavano al vino che proponeva il piccolo locale. La pausa dei visitatori, però, aveva un costo dato che l’offerta della locanda era misera. Questa sorta di tassa è diventata poi un’abitudine sempre più diffusa.
All’inizio, queste locande era spoglie ma con il tempo complice la non curanza dei visitatori queste si sono sempre più servite di prodotti utili per l’igiene dell’ambiente. Quindi sono iniziati ad apparire i primi tovaglioli che poi sono rimasti nel tempo e la composizione di un tavolo si è sempre più evoluto.
Da come vediamo, se questa storia venisse confermata potremmo capire il ragionamento che c’è dietro a questa tassa. All’epoca i locandieri potevano offrire vino e un posto caldo cosa che portava a farsi pagare questi due elementi. Con la loro evoluzione, qualche oste non faceva pagare questa tassa nel caso di ordine di cibo da parte del viandante.
Dando per buono tale retroscena, oggi il coperto non avrebbe più quel significato dato che non è possibile portare del cibo in un ristorante o in una trattoria. Resta il fatto che questa tassa continuerà a dividere, anche a livello politico, ma resterà un dettaglio che continuerà ad affascinare rimanendo, probabilmente, sul menù di molti.