Sono numerose le città italiane che hanno deciso di aderire alla linea avanzata dall’Europa sul limite di velocità a 30 km/h. Una manovra che però riguarda solo alcune strade urbane: ecco quali sono.
Anche l’Italia ha deciso di mettersi in linea con tante metropoli europee che hanno deciso di far abbassare il limite alle automobili quando si è in città e in determinate strade. In alcune località, infatti, gli automobilisti saranno costretti ad andare ad una velocità al di sotto dei 30 km/h. Andiamo a conoscere quali sono le città italiane che hanno seguito l’esempio di Londra, Parigi e Berlini, tra le altre.
Era il 1979 quando Chambéry, una città francese, deciso di abbassare il limite di velocità, introducendo quello che ancora oggi viene chiamato “zone 30”. Dal 2021 diverse città europee hanno introdotto questa misura, mettendo il limite a 30 km/h. La Spagna, ad esempio, nuovo ha inserito questa novità all’interno del Codice della Strada. Ad abbracciare questa idea sono state anche altre grandi metropoli europee.
Anche l’Italia però non è da meno, visto che diverse città hanno deciso di avvicinarsi al modello europeo ed introdurre il limite a 30 km/h. Tutto questo con l’obiettivo di rendere le città più sicure per i pedoni e più rispettose dell’ambiente. Andiamo a conoscere quali sono i comuni che hanno deciso di introdurre questa novità all’interno delle proprie strade urbane.
La prima grande località italiana urbana che ha deciso di iniziare questa trasformazione, che sicuramente strizza l’occhio al problema allarmante dei cambiamenti climatici, è la città di Bologna. Una decisione che arriva anni dopo in cui Cesena aveva sperimentato la cosa nel 1998. Ad approvare la delibera è stata la giunta comunale che ha come obiettivo di introdurre il limite entro giugno 2023.
Il primo cittadino bolognese, Matteo Lepore, ha sottolineato che l’intervento vuole essere una sorta di apripista a livello nazionale che stringe l’occhio alla sicurezza sulle strade. Ed ha sottolineato che il nostro paese merita una “legge sulle città 30”. Una misura che sarà seguita anche da autovelox ed nuove segnaletiche stradali, per questo sono stati messi sul piatto 14 milioni di euro.
Su questa scia ci sono anche città come Reggio Emilia e Parma, dove il traffico avrà un limite di 30 km/h a partire proprio dal centro storico. Una iniziativa che è stata adottata anche a Torino, dove il limite passerà in tutte le strade della città. Sulla stessa lunghezza d”onda abbiamo anche un’altra città piemontese, ovvero Cuneo.
Ad avere il limite ridotto sarà anche Bergamo, mentre le città di Treviso, Verona e Vicenza metteranno alcune zone della città a 30 km/h. Ad allargare il limite saranno anche le città di Firenze e Genova. Mentre la città toscana Arezzo aveva introdotto questa misura già nove anni fa.
Da diversi anni molti comuni stanno chiedendo una regolazione nazionale sui limiti della velocità. Soprattutto per quanto riguarda la circolazione negli incroci e nelle aree urbane. Non solo per ridurre il rischio di essere investiti, ma anche per favorire la convivenza tra i veicoli, con e senza motore, che circolano nelle città.
In questo modo auto, moto, biciclette e monopattini elettrici, devono poter circolare in armonia e con un basso rischio di incidenti, soprattutto per i più vulnerabili. Una sicurezza che è l’obiettivo generale. Un altro motivo valido per l’adozione di queste misure è stato quello di rendere le città con meno inquinamento, sia per quanto riguarda l’inquinamento ambientale che acustico.
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