Con la pandemia, le persone hanno sempre più lavato i propri capi ma tale pratica può risultare dannosa a lungo andare. Ecco, quindi, quante volte dobbiamo lavare i nostri vestiti.
A seguito della pandemia, oggi lavare i vestiti diventa una priorità appena si rientra in casa. Questo comportamento, però, può portare a delle situazioni non semplici poi da gestire.
Effettuare dei lavaggi frequenti non solo può rovinare i nostri capi ma può essere anche un problema per l’ambiente dato che nel processo di lavaggio rientrano vari aspetti come l’acqua, l’energia e l’uso del detersivo. Tutto questo deve farci porre la giusta riflessione in merito a quante volte effettuare tale operazione.
Quello che conta è avere un giusto equilibrio tra lavare i propri vestiti e riutilizzarli senza passare dal bucato. Anche perché l’estremo opposto, quello in cui non laviamo spesso gli abiti porta oltre ad un cattivo odore anche prodotti che sono fare dei batteri. Andiamo, quindi, a vedere nello specifico quante volte lavare i nostri abiti.
Quanto spesso dobbiamo lavare i vestiti?
Quando laviamo i nostri abiti, lì vediamo investiti dal “profumo di pulito” che genera il bucato ed è proprio col naso che può esserci utile nella decisione di lavare o meno un vestito oppure riporlo nel suo cassetto di riferimento. In genere, gli indumenti vanno lavati:
- Pigiama: dopo massimo 3 utilizzi;
- Intimo e calzini: dopo ogni utilizzo così come l’abbigliamento sportivo;
- Reggiseno: al massimo dopo 4 utilizzi;
- Jeans: possono essere lavati anche dopo molto tempo;
- Vestiti: dopo alcuni utilizzi, massimo 3;
- Maglioni e felpe: molto dipende dal tessuto con cui composti. Sono 2 o 3 gli utilizzi a disposizione per prodotti in cotone, cachemire e seta mentre se abbiamo capi di lana o sintetici si può arrivare anche ad utilizzarlo 5 volte.
Jeans, l’esperimento che fuga ogni dubbi: ecco perché si possono lavare raramente
Di certo, i jeans possono essere lavati quotidianamente ma tale azione non sembrerebbe giusta dato che, secondo la scienza, potremmo lavarli raramente. L’esperimento è stato condotto da Rachel McQueen docente dell’Università di Alberta in Canada.
Il test si è svolto facendo indossare un paio di jeans ad un ragazzo per ben 15 mesi, questi venivano puliti solo nel caso in cui ci fossero state macchie di cibo e la pulizia veniva fatta con un panno. Dopo questi mesi si è testato il livello di batteri che, a sorpresa, è stato uguale ad un pantalone usato per 13 giorni. Da lì la scoperta che ha messo in evidenza come le mutande cambiate ogni giorno eliminavano gran parte dei batteri.
L’unico problema evidenziato era l’odore che i tessuti assorbono nelle varie situazioni e il lavaggio è utile per ripristinare un odore positivo ed eliminare anche i residui di pelle morta. Quest’ultimo problema fa capo anche alle lenzuola dato che loro ospitano gran parte delle cellule morte che una persona perde ogni giorno e che diventano alimento per gli acari.