A quanto pare, si può lavorare in Comune sia tramite concorso sia senza lo svolgimento dello stesso, ma bisogna fare delle distinzioni.
Infatti, possiamo già anticipare l’argomento del nostro articolo dicendo che non tutti possono diventare dei dipendenti comunali senza aver svolto il consueto concorso.
Diciamoci la verità: ormai sempre più persone, in particolare i giovani, hanno il desiderio del posto fisso e pubblico. Questo perché sono molto spaventati dalla realtà privata di oggi, che non garantisce loro alcun diritto o vantaggio. Anzi, a sentire le ultime notizie, i giovani decidono di rifiutare delle proposte di lavoro nel privato per via delle dure condizioni a cui sono sottoposti!
Tra l’altro, lavorare in comune è proprio la situazione ideale per una serie di motivi. In primis, non c’è bisogno di spostarsi dal luogo in cui si è nati, e, in secondo luogo, si gode del posto fisso e di un’entrata sicura mensile, per non parlare di tutti i diritti che sono, in questo caso, garantiti al 100%. Tuttavia, per diventare un dipendente comunale c’è solo una strada, ovvero il concorso. Ma è sempre così? Questa regola vale per tutti?
Prima di entrare nel merito della discussione, concentriamoci su questo aspetto da un punto di vista della legge. Secondo quanto riportato dalla Costituzione, precisamente all’articolo 97, comma 3, si può lavorare nella pubblica amministrazione tramite concorso. Ovviamente, questo vale anche per gli impieghi comunali.
Tuttavia, coloro che non sono tenuti a rispettare un simile articolo sono alcune categorie di persone: gli invalidi civili, i testimoni di giustizia e i familiari delle vittime sul lavoro.
In pratica, tutti coloro che presentano una disabilità possono essere assunti presso qualsiasi impiego pubblico. L’unico requisito richiesto è che abbiano più di 18 anni e che non abbiano raggiunto l’età definita pensionabile.
Si definiscono invalidi civili coloro che presentano una percentuale di invalidità superiore al 33%. Ma anche i sordi, i ciechi e gli invalidi di guerra. Ora, è doveroso chiedersi come costoro vengono assunti. Ebbene, di questa parte dell’assunzione se ne occupano i Centri per l’Impiego.
La chiamata, da parte di enti pubblici, avviene proprio tramite i suddetti Centri. Gli invalidi, tra l’altro, saranno chiamati soltanto per svolgere delle mansioni che richiedono come unico requisito formativo la licenza media e non per forza altri titoli.
Attraverso il procedimento della chiamata nominativa, possono essere assunti anche i coniugi superstiti di chi è morto sul luogo di lavoro e i testimoni di giustizia. Assieme a loro, anche le vittime della criminalità organizzata e del terrorismo.
Oppure, c’è un altra tipologia di lavoratori che possono lavorare al comune senza aver superato il concorso. Stiamo parlando, nello specifico, di professionisti che sono chiamati a lavorare ad un progetto oppure a servire nell’ambito della consulenza tramite un contratto di tipo determinato.
Dopo che il progetto o che il periodo di consulenza sarà cessato, cesserà a sua volta anche il rapporto tra il professionista e la pubblica amministrazione. Questa modalità di assunzione non è a chiamata, ma è definita di esternalizzazione.
Tuttavia, è sempre possibile che la stessa venga rinnovata soltanto nel caso di proroga. Quindi, per essere più chiari, nel caso in cui si ha bisogno di nuovo di quel determinato profilo sempre per lo stesso progetto o per la stessa attività di consulenza, si può tornare a lavorare presso la pubblica amministrazione.
In particolare, non solo vogliamo parlare di alcune curiosità che riguardano il lavoro in sé, ma che hanno a che fare anche col dopo lavoro.
In pratica, tutti coloro che hanno la passione per la guida, potrebbero diventare dei camionisti o degli autisti privati. Queste due mansioni, tra l’altro, sono considerate come le più redditizie del momento.
Per quanto riguarda, invece, lo scenario del dopo lavoro, facciamo riferimento alla pensione. In particolare, ci sono degli errori, fin troppo comuni, a cui bisogna stare attenti e che sono importanti da evitare.
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