La truffa del pacco funziona ancora, o meglio, la Polizia Postale ha recentemente segnalato una nuova modalitĂ .Â
Non passa giorno in cui non si senta rammentare un nuovo tipo di tentativo di Phishing, ovvero quelle azione fraudolente atte a rubare i dati personali e poi i soldi.
Oggi acquistiamo molto più spesso online che in passato ed è dunque molto probabile che stiamo aspettando i nostri pacchi e pacchetti. Inoltre siamo in prossimità di feste come la Pasqua, e nella stagione primaverile come in quella estiva sono più frequenti matrimoni, battesimi, cresime e comunioni: tutte occasioni in cui potremmo inviare (o ricevere) dei doni.
I criminali, queste cose, le sanno benissimo, ma sanno anche che le persone dopo essere state “fregate” imparano a difendersi. Ecco perché inventano sempre nuove truffe. Ecco come funziona quella più recente, così come riporta anche il sito ufficiale della Polizia Postale.
I cyber criminali hanno ideato un nuovo modo per rubare le credenziali d’accesso bancarie e, di conseguenza, tutti i soldi dal conto.
Inviano un SMS, spacciandosi per un Corriere (i nomi coinvolti possono essere vari, e sicuramente usano i piĂą conosciuti): nel messaggio compare la seguente dicitura:
Ciao XXX il tuo pacco è stato consegnato il XXX al punto di consegna. Vedi dove puoi ritirare il tuo pacco qui
E ovviamente appare un link a cui il destinatario del messaggio NON deve accedere. Perché si ritrova ad un sito clone, dove poi vengono richiesti i dati bancari e/o personali.
Se non stiamo aspettando nessun pacco – ma chi lo sa, magari qualcuno ci ha fatto un regalo inatteso? – possiamo cancellare il messaggio, senza nemmeno aprirlo. Se però siamo sicuri di aver ordinato qualcosa, NON dobbiamo comunque aprire il messaggio, o quantomeno andare su quel link.
Il consiglio degli esperti della Polizia Postale è quello di verificare sul sito ufficiale del Corriere, o del negozio dove abbiamo fatto acquisti, a prescindere, utilizzando un’altra finestra del browser e non il suggerimento dell’SMS.
Le dinamiche cambiano, ma lo scopo principale dei truffatori è sempre il solito: rubare i soldi dal conto corrente. Ricordiamo, tra l’altro, che chi fornisce – anche inconsapevolmente – i propri dati e accessi bancari non ha diritto al rimborso da parte della banca dei soldi persi.
L’unico modo per difendersi da tutti gli attacchi che arrivano sempre più spesso è quello di non cedere alla “fretta” o alla “paura” di rimediare a un (falso) problema, come quello del pacco perso, di un conto corrente chiuso, di una multa non pagata o simili. In caso di dubbio contattiamo in modo diretto l’Ente del messaggio (es. INPS, Agenzia Entrate, Banca eccetera) e non accediamo a link di cui non siamo sicuri.
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