In tanti si chiedono se sia possibile vendere uno smartphone acquistato a rate o in abbonamento. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
L’innovazione tecnologica corre talmente tanto veloce che i telefoni diventano obsoleti in un batter d’occhio, senza contare la morbosa attenzione alle mode che porta i consumatori a cambiare modello dopo uno o al massimo due anni. È proprio questo voler rincorrere il nuovo a tutti i costi che spinge alcuni individui a voler vendere il proprio cellulare per poter ammortizzare i costi di quello nuovo.
L’acquisto a rato o in abbonamento di uno smartphone è una delle opzioni molto diffuse, oltre che facilmente realizzabili considerato che nella gran parte dei casi si può comparare un telefono direttamente dai tanti provider che ci sono sul mercato, come Tim e Wind Tre. I motivi che portano le persone a voler vendere un telefono che ancora devono finire di pagare possono essere tanti, anche se spesso riconducibili alla voglia di cambiare.
Prima di iniziare mettere sul mercato un telefono acquistato a rate o in abbonamento è importante chiedersi se si può davvero vendere, oppure bisogna finire di pagarlo. A dir la verità non esiste una risposta univoca a questa domanda. È possibile trovare un’acquirente che voglia acquistarlo ugualmente, ma anche uno che non sia disposto a pagarlo, anche perché bisogna considerare dei rischi.
Smartphone non finito di pagare, ecco come si può vendere
Per prima cosa è bene sottolineare che si può vendere un telefono che ancora non è finito di pagare. Sia coloro che stanno ancora pagando il finanziamento, che quelli che hanno sottoscritto un abbonamento, possono tranquillamente trovare un acquirente disposto a comprare il loro smartphone. Ma ci sono alcuni impedimenti da sapere. Andiamo a vedere i due casi.
Vendere cellulare a rate
Uno smartphone acquistato a rate si può vendere dal momento in cui entra in possesso del proprietario. Pagare un finanziamento non implica un divieto alla vendita è completamente indipendente. In pratica, è possibile vendere il cellulare e continuare a pagare le rate, anche se il telefono è di proprietà di qualcun altro. Poi dipende tutto dal venditore essere in grado di pattuire un prezzo di vendita che almeno vada al pari all’ammontare totale delle rate, anche se non c’è un limite di prezzo.
Vendere cellulare in abbonamento
L’acquisto di un cellulare con abbonamento è un’altra alternativa intelligente che si fa congiuntamente alla Sim telefonica. Sono in pratica dei pacchetti che vengono concessi dagli operatori telefonici per dare all’utente promozioni e sconti. Anche in questo caso, il telefono diventa subito di proprietà dell’acquirente, al di là dal tipo di pagamento scelto. E quindi si può vendere lo smartphone, ma allo stesso tempo continuare a pagarlo, senza che questo processo abbia degli effetti sull’abbonamento.
Le cose cambiano quando si acquista uno smartphone con l’abbonamento offerta dalla compagnia telefonica e che l’azienda appunto offre al suo utente con il comodato d’uso gratuito. È una forma che viene usata poco ormai, ma che consente all’utente di usufruire del cellulare, ma senza mai esserne il proprietario. In questo caso specifico, il telefono non può essere venduto perché la persona non ne ha il diritto in quanto non è proprietaria.
Il secondo impedimento di un telefono in abbonamento riguarda il rischio per gli acquirenti che non devono sottovalutare. Ci sono delle compagni telefoniche che rendono il cellulare inutilizzabile e procedono al blocco se l’utente è stato inadempiente. È solo un deterrente per gli acquirenti, quindi il venditore dovrebbe dare prova del saldo così da escludere ogni tipo di rischio.